La privacy finisce dove inizia il sistema operativo
Microsoft ha introdotto in Windows 11 una funzione chiamata Recall: cattura periodicamente screenshot dello schermo per renderli ricercabili con l’intelligenza artificiale.
L’idea sembra utile. Ma cosa succede se stai usando un’app che protegge le tue conversazioni? Cosa succede se tutto quello che vedi può essere registrato?
La risposta è semplice e inquietante: nemmeno Signal può difenderti da questo.
Signal è una delle app di messaggistica più sicure al mondo, usata da chi ha bisogno di proteggere la riservatezza delle proprie comunicazioni: giornalisti, attivisti, professionisti.
Eppure, per evitare che i contenuti delle chat vengano fotografati da Windows, il suo team ha dovuto ricorrere a un “trucco”: lo stesso sistema di protezione usato da Netflix per bloccare le registrazioni dello schermo.
Non è una soluzione elegante. È un rattoppo necessario, perché Microsoft non ha previsto un modo per escludere dalla registrazione contenuti sensibili.
Il messaggio è chiaro:
se il sistema operativo è progettato per osservare tutto, anche le app più sicure diventano vulnerabili.
Questo dovrebbe interessare non solo chi si occupa di privacy o sicurezza, ma chiunque lavori con dati riservati: avvocati, consulenti, giornalisti, freelance, imprenditori.
Quando ti affidi a strumenti “sicuri”, ricorda sempre che la sicurezza finisce dove inizia il sistema operativo. E oggi, sempre più spesso, è lì che si gioca la partita.
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