60 giorni di tempo per gestire gli avvisi bonari del fisco
Dal 2025 i termini per rispondere agli avvisi bonari si allungano a 60 giorni. Il Cassetto fiscale diventa centrale per gestire pagamenti, rateazioni e chiarimenti.
Cos’è un avviso bonario?
L’avviso bonario è una comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate per segnalare anomalie o incongruenze nelle dichiarazioni e nei versamenti, rilevate attraverso controlli automatizzati o verifiche formali.
Il contribuente può rispondere scegliendo tra il pagamento dell’importo dovuto, la richiesta di una rateazione o la presentazione di chiarimenti per contestare o ridurre le somme richieste.
Cosa cambia nel 2025
A partire dal 1° gennaio 2025, il termine per rispondere passa da 30 a 60 giorni, offrendo più tempo per affrontare la richiesta. Ignorarla significa accettare le sanzioni massime anziché quelle ridotte.
Cosa bisogna fare quando si riceve un avviso bonario?
Bisogna rispondere.
Se l'importo è dovuto, pagando entro i 60 giorni le sanzioni sono ridotte ad 1/3 per le liquidazioni automatiche, e a 2/3 per controlli formali. In alternativa si può chiedere la rettifica oppure si concorda una rateazione on line con l’Agenzia delle Entrate.
Cosa non cambia
Restano invariati i termini di 30 giorni per le imposte derivanti dalla tassazione separata, trattandosi di somme calcolate d’ufficio. Inoltre, la Corte di Cassazione conferma che l’avviso bonario è un atto autonomamente impugnabile: entro 60 giorni si può contestare l’avviso con un’istanza di autotutela in caso di errori da parte dell’Agenzia.
Il Cassetto fiscale diventa centrale
Nel Cassetto fiscale, si potrà accedere a tutti gli avvisi bonari ricevuti, monitorare le scadenze e gli importi dovuti.
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Bisogna vedere l'avviso bonario come una sorta di mano tesa del fisco che permette di pagare sanzioni ridotte, tanto da poter essere utilizzato - in casi estremi - come un finanziamento temporaneo nel momento in cui non si riescono a versare le tasse alla scadenza prevista.